Ci sono alcuni alimenti esotici che, a dispetto della loro provenienza, dovremmo imparare a introdurre nel nostro regime alimentare per le numerose proprietà nutritive che li caratterizzano. Quali?
Per esempio il topinambur, che si fa apprezzare, oltre che per il suo sapore, per l’elevato contenuto di ferro che lo contraddistingue. Ma non solo: questo alimento contiene anche preziosi sali minerali e vitamine. Si tratta di un tubero, come la patata, e ha il difetto di essere piuttosto costoso; ma l’altro lato della medaglia è rappresentato dal fatto che è facile da coltivare, quindi se ne ha la possibilità si può farlo crescere nell’orto di casa.
Un altro alimento esotico che vale la pena di introdurre nella propria dieta è l’aglio nero. Proprio così: nero e non bianco. La sua colorazione particolare è dovuta al fatto che l’aglio viene lasciato fermentare per quattro settimane ad alte temperature; meritano di essere valorizzate, tra l’altro, le sue proprietà antiossidanti.
Come dimenticare, poi, l’alga spirulina? Sempre più spesso siamo abituati a vedere in gelateria il gusto all’alga spirulina, ma anche il prodotto al naturale va assaggiato: è ricco di ferro ed è considerato un ottimo integratore per le vitamine del gruppo B, per la vitamina A e per il calcio.
Ancora, in questa rassegna non possono non essere citati i semi di canapa, che possono essere impiegati per condire le insalate, ma anche come panatura per la carne o addirittura nell’impasto del pane e della pizza. Questi semi dovrebbero essere pestati prima di consumarli, e sono una fonte considerevole di proteine e di omega 3; non è da sottovalutare, poi, l’impiego dell’olio di canapa.
Nella lista della spesa sarebbe opportuno mettere, ogni tanto, anche il tè kukicha, noto come tè bancha: si tratta, in sostanza, di tè a rametti, e si caratterizza per un contenuto modesto di caffeina. Tra i suoi pregi, al di là del contenuto significativo di antiossidanti, va annoverato il fatto che è una bevanda consigliata a chi ha a che fare con il mal di stomaco.
Tra i legumi, è bene ricorrere più frequentemente di quel che siamo abituati a fare ai fagioli azuki, che sono dei fagioli di colore rosso di piccole dimensioni che hanno veramente pochi grassi a fronte di una dose più che discreta di proteine e di ferro.
Dopodiché, c’è il ghee, che non è altro che il burro chiarificato: rispetto al burro normale è più leggero, e può anche essere prodotto in casa. Perché è annoverato tra gli alimenti esotici? Beh, fa parte a pieno titolo della tradizione ayurvedica.
La lista di alimenti da introdurre nella propria dieta include anche il cupuacu, un frutto che fa parte della stessa famiglia del cacao e che propone una polpa piuttosto cremosa; il suo nome botanico è Theobroma Grandifloum, e tra le sue proprietà c’è quella di stimolare il sistema nervoso, proprio come fa la caffeina. Degne di nota sono, in più, le sue proprietà antiossidanti e la presenza di vitamina C e di vitamina A.
In questo elenco non può mancare, poi, il fieno greco, che a dispetto di ciò che il nome potrebbe lasciare intendere è tipico della cucina indiana: ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, e della pianta si usano i semi interi e quelli in polvere.
Infine, anche i semi di chia rientrano tra gli alimenti esotici che dovremmo introdurre nella nostra dieta: ricchi di omega 3, dovrebbero essere consumati crudi e hanno proprietà nutrizionali di grande pregio, soprattutto se si fa riferimento al contenuto di calcio che li caratterizza. Sul mercato Ue sono stati ammessi solo di recente, a partire dall’ottobre del 2009: insomma, sono alimenti esotici a tutti gli effetti. Eppure in altre parti del mondo sono consumati da secoli: le loro proprietà benefiche, per esempio, erano conosciute già dagli Aztechi e dalle civiltà precolombiane che vivevano in America Latina. Sono stati i conquistadores, in seguito, a portare i semi di chia in Europa, anche se per lungo tempo sono caduti nel dimenticatoio.