Il canone televisivo o canone RAI è una tassa da pagare sul possesso di apparecchi televisivi, indipendentemente dal fatto che si utilizzino o meno per seguire i programmi trasmessi dalla TV di Stato.
Il Regio Decreto Legge n.246 del 1938, all’art.1 in materia di “Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni“, afferma che «Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto ».
Con la vecchia procedura, per smettere di pagare questa imposta e disdire il contratto del canone RAI, il contribuente doveva chiedere il suggellamento del televisore o presentare la dichiarazione di cessione a terzi.
Vecchia procedura: Suggellamento del televisore
Con la vecchia procedura, nel momento in cui non si intendeva più utilizzare il televisore, anche temporaneamente, bisogna chiedere il suggellamento. Si trattava di un impegno da parte del consumatore di non utilizzare la tv. La richiesta si poteva effettuare in qualsiasi momento ed era valida a partire dall’anno successivo.
Per rendere valido il suggellamento occorreva effettuare un pagamento unico di Euro 5,16 con vaglia postale intestato a “Agenzia delle Entrate – Ufficio Torino 1 – SAT Sportello abbonamenti TV – Cas. Post. 22 – 10121 Torino”. Nella casuale del versamento andava riportata la motivazione ed il numero di abbonamento: per esempio “Vorrei far suggellare il mio televisore ed indico il numero del mio abbonamento n. ….“.
La richiesta doveva essere inviata tramite raccomandata A/R, allegando alcuni documenti:
- Nel caso in cui si era in possesso del libretto di abbonamento alla Rai, occorreva allegare la cartolina contrassegnata con la lettera D (sulla quale barrare la casella “Intende far suggellare il Televisore a Colori”), la ricevuta del vaglia postale ed il libretto di abbonamento. Era consigliabile fotocopiare e conservare tutta la documentazione inviata
- Se non si possedeva più il libretto di abbonamento, occorreva spedire come raccomandata un modulo che riportava la dichiarazione di non esserne più in possesso, al quale allegare la ricevuta del vaglia postale.
Coloro che non erano più in possesso di alcun dispositivo televisivo, potevano disdire il canone Rai in quanto l’apparecchio risultava regalato, rottamato o venduto. In questo caso non occorreva pagare alcun versamento. Era necessario inviare la disdetta per raccomandata all’Agenzia delle Entrate S.A.T. – Sportello Abbonamenti TV – Ufficio Torino 1 – c.p. 22 – 10121 Torino.
Dopodiché si riceveva dal S.A.T. Sportello Abbonamenti alla Televisione, una dichiarazione integrativa alla richiesta, sulla quale riportare la marca dei televisori, la loro ubicazione e gli orari in cui si era disponibili per procedere al suggellamento da parte degli Organi competenti.
Se la disdetta non veniva effettuata in modo regolare, l’abbonamento si rinnovava automaticamente!
Nuova procedura per disdire il canone RAI
Con la legge di stabilità del 2016, il canone viene pagato in 10 rate mensili, addebitate sulle fatture emesse dall’azienda elettrica con termine prestabilito del pagamento consecutivo a quella delle rate. Inoltre non è più prevista la disdetta dell’abbonamento richiedendo il suggellamento del televisore.
I contribuenti intestatari di un’utenza per la fornitura di energia elettrica ad uso privato, possono disdire il Canone RAI, quando non sono più in possesso della televisione, in nessuna residenza, presentando la dichiarazione di non detenzione, scaricabile a questo indirizzo e compilando il Quadro A.
Per non vedersi addebitato il canone in bolletta nell’anno di riferimento, la dichiarazione di non detenzione deve essere presentata a partire dal 1° luglio dell’anno precedente ed entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento. Le dichiarazioni inviate dal 1° febbraio fino al 30 giugno dell’anno di riferimento, avranno effetto nel secondo semestre dell’anno corrente.
La dichiarazione va presentata ogni anno, ovviamente se si continua a fare a meno del televisore.
Conclusioni
Ci sono casi in cui viene richiesto il pagamento dell’imposta nonostante non si è mai posseduto un televisore o si è disdetto il contratto. Come tutelarsi? Solamente quando le richieste di pagamento vengono inviate per raccomandata occorre compilare un modulo pre-compilato (disponibile online) ed inviarlo all’ufficio dell’Agenzia delle entrate; in altri casi si consiglia di ignorare eventuali sollecitazioni di pagamento.
Se desiderate eliminare del tutto il vostro televisore, non gettatelo dalla finestra! Contattate l’azienda di smaltimento di rifiuti del vostro Comune o un rivenditore di apparecchi elettronici, ed accordatevi per il disfacimento dell’apparecchio: i suoi componenti sono piuttosto inquinanti!