Il caffè è uno dei simboli della tradizione italiana, specialmente nel sud, dove da secoli si tramando le ricette per prepararlo al meglio.
Il consumo di caffè è una pratica molto antica. Si pensa sia legato allo sviluppo della civiltà arabica per poi arrivare gradualmente in tutto il resto del mondo. In effetti, una delle migliori miscele di caffè è appunto quella arabica. Con il passare dei secoli, i rapporti commerciali con il resto del mondo si fecero più intensi e il caffè arrivò in Turchia. La tappa successiva fu l’Italia, a partire dalla Repubblica di Venezia che aveva buoni rapporti con l’Impero Ottomano.
Al giorno d’oggi, il caffè è la bevanda più bevuta dopo l’acqua. Si stima che ogni giorno, in tutto il mondo, vengono consumate circa 100 milioni di tazzine di caffè, per un totale di 400 miliardi all’anno… una cifra veramente impressionante.
La mattina, appena svegli, se non prendiamo una tazzina di caffè non riusciamo a carburare e affrontare la giornata. Non si tratta solamente di una questione psicologica perché il caffè ha realmente degli effetti sul sistema nervoso.
La caffeina ha un effetto stimolante sul cervello e sul cuore, evita la sonnolenza se preso dopo un pasto. Se possiamo riprendere a lavorare dopo pranzo, senza addormentarci sulla scrivania, lo dobbiamo all’azione della caffeina nel sistema digerente che stimola la secrezione gastrica, facilitando la digestione.
Oltre agli effetti energetici e digestivi, il caffè è anche un ottimo antiossidante in quanto contiene molti polifenoli, efficaci nel contrastare i radicali liberi, anche in maniera maggiore rispetto a frutta e verdura.
Il caffè può essere anche un valido alleato nelle diete per perdere peso, in quanto stimola la combustione dei grassi e ha delle proprietà che inducono a sentire meno la fame e sopportare meglio il regime ipocalorico della dieta. Non a caso, la maggior parte degli integratori cosiddetti termogenici, da abbinare ad una dieta dimagrante, contengono proprio caffeina.
Controindicazioni del caffè
Ma come tutti gli alimenti, anche il caffè presenta delle controindicazioni. L’effetto collaterale più comune è lo stimolo della secrezione di succhi gastrici, con un bisogno impellente di correre al bagno. Se vogliamo, in alcune persone che soffrono di stitichezza e intestino pigro, può essere un effetto apprezzato, mentre per chi si porta dietro altre patologie, come la sindrome del colon irritabile, gastrite o colite, può rappresentare un serio problema. In questi casi si consiglia di sostituire il caffè con il tè.
Nei soggetti particolarmente ansiosi o che soffrono particolare l’insonnia, è bene non consumare il caffè la sera dopo cena, se non si vuole passare la notte a rigirarsi nel letto, aspettando un sonno che non arriva.
Per quanto riguarda le relazioni tra caffè e diabete, la letteratura scientifica ci presenta degli studi in contrasto tra loro. Una prima ricerca, compiuta presso l’Università della California, ha stabilito che bere caffè aumenta i livelli delle globuline leganti agli ormoni sessuali che controllano l’attività di testosterone ed estrogeni, i quali hanno un ruolo importante nello sviluppo del diabete di tipo 2.
A controbattere tale conclusione è arrivato l’esito di uno studio condotto presso l’ospedale San Daniele del Friuli, dal quale è emerso che il consumo di caffè, nei soggetti predisposti al diabete, porta a un rischio maggiore di sviluppare preventivamente la patologia. Nei soggetti sottoposti alla ricerca si è evidenziato un aumento considerevole di glucosio nel sangue.